Approfondimenti Yoga
BHAKTI MARGA E JNANA MARGA
La via del Cuore e la via della Conoscenza- due ali per volare
nei testi
“Srimad Bhagavatam” e “Yoga Vasistha”

Allievo: – Qual è la relazione tra Bhakti e Jnana?
Maharshi: – Lo stato naturale eterno, ininterrotto è Jnana.
Non implica forse l’amore del Sé?
Non è Bhakti?
Sri Ramana Maharshi, dal discorso 385
Srimad Bhagavatam
Scritto dal saggio Vyasa, lo Srimad Bhagavatam (o Bhagavata Purana) è sintesi dei più importanti testi sui sistemi religiosi e filosofici indiani (Veda, Upaniṣad, Bhagavad-Gita), e rappresenta l’essenza del Bhakti Yoga (Yoga della devozione, la via del Cuore).
E’ la narrazione di una conversazione (durata sette giorni sulle rive del fiume Gange) tra il re Parikshit (nipote di Arjuna, discendente dei Pandava) e il Saggio Sri Shukadeva Gosvami (figlio dello stesso Vyasa) sul tema della realizzazione spirituale.
Il testo ispira amore e devozione per Dio attraverso esempi concreti, miti, storie, leggende, vite di santi, di re e di grandi uomini e Avatar, allegorie e cronache di eventi storici.
Dio nel Bhagavatam è chiamato con differenti nomi, quali Brahman, Paramatman, Bhagavat, Atman, Purusha… ma ci si riferisce sempre alla Sua essenza di pura Coscienza senza forma, priva di qualunque dualità e distinzione. Attraverso il Suo potere, emana da se stesso la creazione rimanendone il substrato.

-Il mondo oggettivo conosciuto dalla mente e percepito dai sensi è solo una proiezione della Coscienza.
-Nascita e morte appartengono ai corpi ma non al Sé.
-La mente, quando è stabilita nella contemplazione divina, esprime il Sattva che vince il Rajas e il Tamas. Non vi è più ricerca affannosa delle cose del mondo. La tranquillità regna in un cuore che non è più eccitato dai desideri, come si estingue un fuoco quando non si aggiunge altro combustibile.
-Il tuo Sé, l’Atman, è l’eterno testimone che splende di luce propria, distinto dal corpo fisico e dal corpo astrale, proprio come il fuoco che brucia è distinto dal legno.
-“Ritraete la mente dal mondo oggettivo, rinunciate al desiderio e, con la mente divenuta tranquilla, rimanete assorti nella Divina Beatitudine”.
-I sensi, la mente e l’intelletto palpitano di Vita Cosciente per la Luce presa in prestito dalla Tua Coscienza.
-La Tua natura si rivela nella più profonda contemplazione, quando la mente rimane assorta in Te, e si libra oltre ogni conoscenza di nome e forma.
-L’Anima illuminata è impavida, perché non è toccata dai cambiamenti di mente e materia.
-Il Sé, che è eternamente libero, appare schiavo a causa della sua associazione ai Guna; in realtà, essendo gli stessi Guna prodotti di Maya, non vi è alcuna schiavitù dell’Anima. Per l’Anima Eterna, l’esperienza della nascita e della morte è come il sogno per una mente sveglia che sa di aver sognato.

Yoga Vasistha
Scritta sotto forma di dialogo fra il saggio Vasistha ed il giovane principe Rama dal Maharishi Valmiki (che è anche l’autore del Ramayana), quest’opera (uno dei testi sanscriti più antichi sul Vedanta) esprime, attraverso delle bellissime storie, profonde realizzazioni e verità spirituali.
Vasistha inizia progressivamente Rama alla Conoscenza dell’Anima e al contempo gli spiega come agire nel mondo.
Lo studio dello Yoga Vasistha è consigliato in particolar modo a coloro che seguono il sentiero dello Jnana Yoga (Yoga della Conoscenza): i contenuti sono un tesoro di saggezza dal valore inestimabile per tutti i sinceri ricercatori che si trovano sul sentiero verso la Realizzazione del Sé.
L’ insegnamento principale è che tutto è Coscienza. Colui che desidera la liberazione, mediante la propria natura, comprende che la Realtà è il substrato dell’origine, preservazione e riassorbimento dell’universo “creato” e di tutto ciò che appare. Realizzando la vera natura di Brahman, che è Sat-Chit-Ananda (Verità, Coscienza, Beatitudine), giunge infine alla liberazione.

v. 37 Rama disse: “Parlami ancora e più precisamente della forma di questo Essere trascendente la cui natura è Intelligenza Infinita, così che io possa avere più chiarezza nella mia comprensione”.
v. 38 Vasistha disse: — Ti ho detto ripetutamente che esiste un Brahman supremo, la causa delle cause, che rimane solo in Sé stesso quando l’universo è finalmente dissolto o assorbito in Lui. Ascoltami mentre te Lo descrivo pienamente.
v. 39 Ciò che lo Yogi vede dentro di sé nel Samadhi, dopo aver dimenticato la sua personalità e fermato le facoltà e le funzioni della sua mente, è veramente la forma dell'Essere indicibile.
v. 40 Lo Yogi assorto in meditazione senza consapevolezza del mondo visibile, senza alcun senso di osservatore-osservato, e che vede la luce splendere in se stesso, è la forma di quell’Essere.
v. 41 Colui che, avendo dimenticato la natura dell’anima individuale (jiva) e le sue tendenze verso i fenomeni, rimane nella pura luce e nello stato tranquillo della sua Coscienza, è la forma dello Spirito Supremo.

ore 9.30-13.30 e ore 14.30 alle18.30
Seminario aperto a tutti, valido anche per il monte ore della Formazione Insegnanti Yoga
Costo: euro 90
I non tesserati devono aggiungere la quota associativa di euro 15
Conduce Valeria Maffiolini