La funzione del cuore è quella di pompare il sangue in tutte le parti del corpo, allo scopo di trasportare ossigeno e sostanze nutrienti agli organi e di “ritirare” sostanze di scarto, che verranno poi eliminate attraverso i polmoni e i reni. Insufficienza cardiaca significa che il cuore non pompa il sangue bene come dovrebbe: in questo caso, il sangue può accumularsi nei polmoni, rendendo difficile la respirazione, e in altre parti del corpo, come le gambe (che diventano gonfie). Inoltre, i reni producono meno urina e il corpo trattiene più liquidi: questi liquidi in eccesso fanno sì che il cuore debba lavorare sempre di più. Di conseguenza, l’insufficienza cardiaca peggiora ulteriormente. L’insufficienza cardiaca è una malattia cronica complessa che rappresenta una delle principali cause di preoccupazione per i servizi sanitari di tutto il mondo dato l’elevato numero di malati.
Le principali cause di insufficienza cardiaca sono ipertensione arteriosa (fa lavorare troppo il cuore), malattie delle coronarie (l’accumulo di colesterolo nelle pareti ostacola l’arrivo del sangue al muscolo cardiaco), problemi alle valvole cardiache, ritmo cardiaco non regolare, anemia, problemi della tiroide. I sintomi dell’insufficienza cardiaca, che si sviluppano lentamente nel tempo, sono mancanza di respiro, che peggiora facendo esercizio fisico e in posizione sdraiata, stanchezza generale, gonfiore a piedi, caviglie e gambe. L’insufficienza cardiaca può accorciare la vita, soprattutto se è grave, ma esistono molti tipi diversi di farmaci per trattare questa malattia e sostenere la contrazione dei muscoli del cuore. Inoltre, è utile modificare lo stile di vita: dormire con cuscini sotto la testa per agevolare la respirazione, controllare il peso, ridurre il consumo di sale, rimanere il più attivi possibile, smettere di fumare e di bere alcol.
Diversi studi hanno dimostrato che la pratica yoga e le modifiche di base dello stile di vita possono migliorare la qualità di vita dei pazienti con insufficienza cardiaca. Questo studio ha l’obiettivo di stabilire se la pratica yoga è utile, in aggiunta alla terapia classica, come trattamento complementare dell’insufficienza cardiaca.
I risultati hanno mostrato che, sia dopo 6 mesi che dopo 12 mesi, i parametri ecocardiografici erano migliorati in maniera significativa rispetto alla situazione di partenza in entrambi i gruppi, ma la funzionalità cardiaca era migliore nel gruppo che ha assunto la terapia e praticato yoga. Pertanto, la pratica yoga, associata a una terapia farmacologica ottimale, ha permesso di migliorare la prognosi, la funzionalità cardiaca e la performance del ventricolo sinistro dei pazienti con insufficienza cardiaca lieve-moderata.
Questo studio giustifica l’uso e l’importanza dello yoga come trattamento complementare per i pazienti con insufficienza cardiaca.
Prabhu S et al. Yoga as an adjuvant therapy in heart failure patients on optimal medical management analysed using echocardiographic parameters. Explore (NY). 2023 Sep-Oct;19(5):736-742.
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