Lo Yoga ha un impatto sugli effetti collaterali dei farmaci?

 



Come è ampiamente noto, la disponibilità di farmaci sempre più efficaci e innovativi ha portato indubbi vantaggi ai pazienti: infatti, hanno permesso di risolvere o controllare i sintomi di molte malattie e anche di “cronicizzare” molte patologie gravi, compresi i tumori. L’evoluzione scientifica (unitamente al miglioramento delle condizioni igieniche e di vita e dell’alimentazione della popolazione) ha anche contribuito in maniera sostanziale al prolungamento dell’aspettativa di vita: nella 1920 la vita media delle donne era di 53 anni rispetto agli 85 anni del 2023.

 

Questi risultati eccezionali hanno però un risvolto negativo: la comparsa di effetti collaterali. La maggior parte dei farmaci provoca numerosi effetti collaterali, alcuni dei quali sono gravi. Secondo dati americani, 6 visite al pronto soccorso ogni 1.000 persone all’anno sono dovute a danni da farmaci; circa il 39% di queste visite ha portato al ricovero. Inoltre, il 3-7% dei ricoveri è legato al trattamento delle reazioni avverse ai farmaci; reazioni avverse ai farmaci si verificano nel 10-20% dei ricoveri ospedalieri e circa il 10-20% di queste reazioni è di entità grave.

 

 

Il medico può gestire gli effetti collaterali da farmaci dei pazienti in diversi modi: riduzione della dose, sospensione del farmaco, uso di un farmaco diverso, somministrazione di altri farmaci per contrastare gli effetti collaterali (che  a loro volta possono causare altre tossicità). Accanto a queste pratiche mediche, sono disponibili anche altri sistemi di supporto per alleviare questi danni collaterali da farmaci, tra cui lo yoga.

 

Questo studio recente è un esempio di come lo yoga sia utile nel gestire alcuni effetti collaterali di farmaci essenziali per la cura di una malattia.

 

Nello studio sono stati analizzati 18 bambini (età media 5,5 anni) colpiti da neuroblastoma, un tipo di tumore che cresce nelle cellule nervose immature in varie parti del corpo e uno dei tumori più comuni nei bambini piccoli. Un farmaco innovativo usato per curare questi bambini (chiamato dinutuximab) è molto efficace nel trattamento del neuroblastoma ad alto rischio, ma causa dolore neuropatico. In questo studio, i bambini con neuroblastoma hanno partecipato a una terapia yoga personalizzata durante il ricovero ospedaliero mentre ricevevano la terapia con dinutuximab, per valutare l’andamento del dolore e il grado di stress.

 

I 18 pazienti sono stati ricoverati 52 volte: una seduta di yoga è stata praticata in 39/52 ricoveri (75%). Dopo la terapia yoga è stata riferita una riduzione significativa del dolore e dello stress sia da parte dei pazienti che dei caregiver (persone che si occupano dei bambini). 7 dei 12 caregiver che hanno compilato un questionario di gradimento erano d'accordo/fortemente d'accordo sul fatto che lo yoga fosse utile e 9 erano d'accordo/fortemente d'accordo nel continuare le sedute yoga. Inoltre, 34 medici su 36 hanno dichiarato che raccomanderebbero le sedute di yoga ad altri pazienti in trattamento con questo farmaco.

 

Questo è un esempio di come la pratica yoga possa essere un valido strumento di supporto nel contrastare e ridurre alcuni effetti collaterali da farmaco, che in alcuni casi possono compromettere in maniera notevole la qualità di vita dei pazienti.

 

Parisio KN et al. Yoga as a non-pharmacologic therapy to reduce dinutuximab-induced pain in patients with neuroblastoma. Pediatr Blood Cancer. 2024 Jan 8:e30845